HealthFlex

L'ESPERIENZA DEL BENESSERE

×
  • Home
  • Chi Siamo
  • Servizi
    • Fisioterapia
    • Riatletizzazione
    • Consulenze specialistiche
    • Tutti i servizi
  • Sistema di allenamento FisioHealth
  • Contatti

INTOLLERANZA AL LATTOSIO: UNA BREVE GUIDA SU COME GESTIRLA

INTOLLERANZA AL LATTOSIO: UNA BREVE GUIDA SU COME GESTIRLA
Febbraio 7, 2022fisioadminNutrizione

Negli ultimi anni si è verificato un esponenziale aumento del consumo di prodotti senza lattosio, sebbene l’intolleranza relativa a questo zucchero sia meno diffusa di quanto si creda.

L’aumentata incidenza di tale aspetto è probabilmente da imputare sia ad una maggior accessibilità a test diagnostici per la maggior parte non validati scientificamente, sia all’aumento della diffusione di nuove tendenze alimentari che professano l’esclusione di lattosio.

Questa condizione ha in alcuni casi determinato anche una totale eliminazione di latte e derivati dalla dieta.

L’Osservatorio nutrizionale Grana Padano ha riportato su un campione di 6000 persone che l’assunzione di latte e latticini sia diminuita del 5% in due anni.  

Il 31% dei soggetti ha dichiarato di non bere nessun tipo di latte, il 77% non utilizza il latte intero, mentre il 41% non consuma latte parzialmente scremato.

Anche lo yogurt non rientra nelle abitudini alimentari del 30% degli intervistati, e il 48% ha dichiarato di assumere meno di 100 grammi di formaggio fresco o 50 grammi di stagionato a settimana.

Dato che l’esclusione dell’intera categoria dei prodotti caseari è un errore commesso anche da chi realmente soffre di intolleranza al lattosio, è bene fare chiarezza sulla natura del disturbo e sulla terapia nutrizionale più adeguata da seguire.

Il lattosio è uno zucchero disaccaride contenuto nel latte e nei suoi derivati. Una volta ingerito, prima di essere assorbito e impiegato dall’organismo essenzialmente a scopi energetici, viene scisso nelle sue due componenti: il glucosio e il galattosio.

L’enzima deputato a tale operazione è chiamato lattasi, la cui sintesi da parte dell’organismo viene gradualmente ridotta dallo svezzamento in poi. Alcune persone in età adulta perdono completamente la capacità di produrre questa proteina, pertanto non risultano in grado di digerire il disaccaride. La condizione appena descritta si riferisce alla forma primaria di intolleranza al lattosio, ma ne esistono anche altre due tipologie.

Una è di tipo transitorio (chiamata intolleranza secondaria) ed è causata dalla riduzione della lattasi dopo l’insorgenza di una patologia (come la celiachia, una gastroenterite o una malattia infiammatoria dell’intestino) o dopo aver subito un intervento chirurgico. Si tratta comunque di una condizione temporanea, che regredisce nell’arco di 3-4 mesi.

Si riconosce, infine, un’intolleranza congenita (condizione più rara), dovuta ad una mutazione che determina l’assenza totale dell’enzima. In tal caso, già da prima dello svezzamento è impedita la digestione dello zucchero.

Nei soggetti intolleranti, il lattosio non digerito rimane a livello del lume intestinale dove viene fermentato dalla flora batterica. Tale processo provoca un richiamo di liquidi nel colon e produzione di gas (come idrogeno, metano, anidride carbonica) e acidi grassi a catena corta.

Dopo circa 1-2 ore dall’ingestione si manifestano i sintomi tipici del disturbo, rappresentati da diarrea, crampi addominali, meteorismo e flatulenza. Di conseguenza, la diarrea provoca un’importante perdita di liquidi e di sostanze preziose come il sodio, portando ad una condizione di disidratazione.

In aggiunta ai sintomi sopracitati, è inoltre possibile accusare spossatezza, nausea, letargia, ulcere, dolori muscolari e articolari, aritmie, mal di testa ed eruzioni cutanee. Questi sarebbero da imputare ad alcune sostanze (come acetaldeide ed etanolo) che vengono prodotte quando il microbiota intestinale fermenta il lattosio e che provocano delle interferenze con i regolari meccanismi di segnalazione cellulare.

In aggiunta ai sintomi sopracitati, è inoltre possibile accusare spossatezza, nausea, letargia, ulcere, dolori muscolari e articolari, aritmie, mal di testa ed eruzioni cutanee. Questi sarebbero da imputare ad alcune sostanze (come acetaldeide ed etanolo) che vengono prodotte quando il microbiota intestinale fermenta il lattosio e che provocano delle interferenze con i regolari meccanismi di segnalazione cellulare.

Inoltre, l’intolleranza al lattosio spinge chi ne soffre a eliminare indiscriminatamente dall’alimentazione il latte e i formaggi, comportamento che può incrementare il rischio di sviluppare carenze nutrizionali di calcio.

L’eliminazione tali alimenti dalla dieta quotidiana, fa sì che non vengano soddisfatti i fabbisogni giornalieri del minerale, ostacolando il raggiungimento di un adeguato livello di mineralizzazione a livello osseo.

In tal modo viene favorito lo sviluppo di malattie come l’osteoporosi, in particolare nei periodi post- menopausa e durante la senilità.

L’entità della sintomatologia può variare da soggetto a soggetto, in quanto dipende dal quantitativo di lattosio assunto e dal grado di carenza di sintesi della lattasi. Generalmente non si presentano considerevoli effetti finché viene garantito almeno il 50% di attività enzimatica.

Inoltre, il consumo regolare di alimenti contenenti lattosio può indurre una sorta di tolleranza, dovuta a adattamenti della flora batterica.

Anche gli acidi grassi a catena corta contribuiscono alla manifestazione di tali segni, poiché se presenti in concentrazioni elevate promuovono una maggiore motilità intestinale.

Gli strumenti che permettono di effettuare una diagnosi sono il test genetico e il Breath test.

Il primo è in grado di studiare la predisposizione a sviluppare l’intolleranza, mentre il secondo si basa sulla misurazione di idrogeno prodotto in seguito alla fermentazione dello zucchero da parte del microbiota intestinale. Il gas, infatti, viene assorbito in circolo ed eliminato attraverso i polmoni con il respiro.

I test non sono esclusivi, ma complementari: eseguiti entrambi, permettono infatti di ottenere un quadro più completo sulla presenza e sul grado di intolleranza del soggetto in esame.

La terapia per contrastare i sintomi relativi a tale condizione prevede una dieta nella quale vengono esclusi tutti gli alimenti contenenti lattosio (indicata in particolare per coloro con un’intolleranza di tipo primario).

Le persone affette da intolleranza secondaria inizialmente dovranno seguire un regime privo di questo nutriente così da eliminare gli effetti negativi legati al disturbo, per poi reintrodurre gradualmente tutti quei cibi che contengono lo zucchero in dosi controllate.

Un’altra strategia è rappresentata dall’assunzione di integratori a base di lattasi, che devono essere assunti prima di consumare un alimento contenente lattosio, in modo da introdurre l’enzima in grado di metabolizzarlo.

In termini di alimentazione bisogna innanzitutto porre l’attenzione al latte e dei suoi derivati, come la ricotta, mozzarella, stracchino, robiola, fiocchi di latte, burro, panna e formaggi freschi in genere.

Tuttavia non è necessario escludere drasticamente a priori tutti i latticini; alcuni formaggi nelle fasi di lavorazione subiscono dei processi nei quali il lattosio viene fermentato dai microrganismi inoculati nel corso della realizzazione del prodotto. Lo zucchero viene quindi trasformato in acido lattico e pertanto risulta assente nell’ alimento ultimato.

In questa categoria rientrano: il parmigiano (in particolar modo quello con stagionatura superiore a 36 mesi), l’emmental, il pecorino, il caciocavallo, la groviera, il gorgonzola, il Camembert, il brie, la fontina, la feta e il taleggio.

Questi prodotti presentano meno dello 0,001% dello zucchero in questione, requisito indispensabile per poterli decretare da un punto di vista legislativo come “naturalmente privi di lattosio”.

Inoltre, in commercio esistono ormai le varianti di latte e formaggi “lactose – free”, che nelle le fasi di produzione sono sottoposti a meccanismi di idrolisi enzimatica.

Durante questo processo vengono aggiunti degli enzimi specifici (lattasi di lieviti e di funghi), che consentono la scissione del lattosio in galattosio e glucosio, permettendo così le regolari operazioni di digestione e assorbimento ai soggetti intolleranti.

Optando per alimenti senza lattosio (sia naturalmente che non) viene così permessa un’adeguata assunzione di prodotti caseari, garantendo un adeguato apporto di calcio e fosforo.

Non va dimenticato che si tratta di uno zucchero estremamente diffuso nei cibi e largamente impiegato dall’industria alimentare.

Il latte e i suoi derivati possono essere utilizzati per la realizzazione di biscotti, cioccolato, gelati, sorbetti, pane al latte, grissini, fette biscottate, crackers e purea di patate.

Altri alimenti presenti in commercio che contengono insospettabilmente lo zucchero in questione sono caramelle, salse e sughi in scatola, pasta con ripieni, dado da brodo, preparati per minestre e zuppe, caffè solubile e caffè al ginseng.

Il lattosio viene inoltre usato in qualità di additivo ad azione conservante nelle carni trasformate (ad esempio nel prosciutto cotto e altri prodotti a base di carne trasformata).

Si consiglia quindi di leggere attentamente l’etichetta degli alimenti acquistati: anche le diciture “prodotto in uno stabilimento che utilizza latte” oppure “può contenere tracce di latte” indicano una possibile presenza di lattosio.

È fondamentale prestare ugualmente cautela ai farmaci e agli integratori, in cui lo zucchero in questione viene spesso impiegato nella produzione dei medicinali come eccipiente, date le sue proprietà leganti.

Add Comment Cancel


Articoli recenti

  • INTOLLERANZA AL LATTOSIO: UNA BREVE GUIDA SU COME GESTIRLA

Commenti recenti

    Archivi

    • Febbraio 2022

    Categorie

    • Nutrizione

    Meta

    • Accedi
    • Feed dei contenuti
    • Feed dei commenti
    • WordPress.org

    Patient & Visitor Guide

    Plan your visit to our Clinic

    More

    Ever wondered what a Health Coach does?

    Visit our Health Coach Demo!

    Categories

    • Nutrizione

    Archives

    • Febbraio 2022

    Text Widget

    Fugiat dapibus, tellus ac cursus commodo, mauesris condime ntum nibh, ut fermentum mas justo sitters amet risus. Cras mattis cosi sectetut amet fermens etrsaters tum aecenas faucib sadips amets.

    Calendar

    Febbraio 2022
    L M M G V S D
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    28  
         

    Centro Polispecialistico

    06 8666 5910

    info@fisiohealthciampino.it

    Viale J.F. Kennedy, 88 - 00043 CIampino (RM)

    Latest News

    • INTOLLERANZA AL LATTOSIO: UNA BREVE GUIDA SU COME GESTIRLA Feb 7

    Copyright ©2023 RAR SRL P.I:15104331002 all rights reserved
    Privacy policy
    Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per offrirti l'esperienza più pertinente ricordando le tue preferenze e ripetendo le visite. Cliccando su "Accetta tutto", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia, puoi visitare "Impostazioni cookie" per fornire un consenso controllato.
    Impostazioni CookieAccetta tutti
    Rivedi consenso

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checkbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checkbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA